FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Bamboozled di spike Lee
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Bamboozled di spike Lee   
Autore Bamboozled di spike Lee
gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 03-01-2004 07:49  
questo film, girato interamente in digitale è incredibilmente geniale. Lee gioca e si diverte con una semiseria parodia sociologica circa le dinamiche interrazziali nell'america attuale. Trattasi di un autore televisivo negro, che spinto dall'emittente a creare qualcosa che faccia presa sul pubblicom, decide di riutilizzare i vecchi stereotipi sui negri d'america, con uno show che li ridicolizza, dando così al pubblico bianco la classica immagine del negro così come i WASP la vorrebbero. Accidentalmente, lo spettacolo fa presa anche fra il pubblico di colore.
Il film, in realtà, è un'acidissima presa in giro dell'extablishment americano, una grossa frecciata ai negri stessi e alla loro auohgettizzazione e una frecciata all'ipocresia dei bianchi progressisti, il tutto condito abilmente con uno stile da soap opera e con 2 sole telecamere.
Il film mostra chiaramente il ciclo vizioso che inevitabilmente si innesca ogni volta che le due culture maggiori degli States devono confronatarsi. Un'opera coraggiosa che non risparmia nessuno!
Potrei fermarmi qui, ma sbaglierei.
Infatti, la pellicola è satira, affatto seria e capirlo può non essere facile.
Il popolo nero, la recitazione, volutamente stereotipata, i pensieri dell'autore in crisi, la presenza ad oltranza di buffi pupazzi neri fa pensare ad una vena comica che cade sui neri stessi e sul loro non volersi adattare a delle realtà moderne e lavorative, aggrappandosi a vecchi concetti come la schiavitù ecc, che Lee non disdegna di mostrare, con lo spirito di un gran negro.
Il mio non è un topic razzista, è il punto di vista del regista. In questo caso ho usato appositamente la parola Negro, la cui connotazione può essere negativa, ma molto più poitically corret che afroamericano.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 03-01-2004 alle 07:59 ]

  Visualizza il profilo di gmgregori  Invia un messaggio privato a gmgregori  Email gmgregori    Rispondi riportando il messaggio originario
macina


Reg.: 29 Ott 2003
Messaggi: 123
Da: gattico (NO)
Inviato: 03-01-2004 11:19  
"bamboozled", a parte la tecnica con cui è girato che mi fa impazzire, è 1 film spettacolare, 1 movie che solo Spike Lee, con la sua finezza interpretativa sulle dinamiche interrazziali, poteva fare!!!
_________________
Macina - Amministratore forum FilmManiaNet
http://www.filmmanianet.tk/

  Visualizza il profilo di macina  Invia un messaggio privato a macina  Email macina  Stato di ICQ    Rispondi riportando il messaggio originario
fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 20-08-2004 19:27  
Sono sicuramente d’accordo con l’analisi di GM per quanto riguarda la genialità e la distribuzione degli attacchi. Perfettamente in sintonia per quanto riguarda la gradevolezza del digitale in siffatta opera: la superiorità di Spike Lee nel girare e nel montare non può sfuggire, la bellezza estetica di questo lavoro supera e straccia migliaia di film costati dieci volte tanto.
L’analisi sul film, tuttavia, a mio parere, non si sofferma abbastanza sulla questione della televisione e del ruolo giocato dal telespettatore. Ecco allora che il digitale non può più venire considerato un sistema di risparmio (la quasi totalità dei critici italiani ha parlato di operazione volta al contenimento dei costi), ma deve essere interpretato come premeditato: è televisione, non cinema. Televisione. Spike Lee, discutendo, spiega sempre ciò che pensa su questo potente oggetto di potere mass-mediatico. E non fa mancare i riferimenti che lo hanno condotto alle sue creazioni.
In questo caso le citazioni sono davvero significative oltre che esteticamente deliziose: A face in the Crowd di Elia Kazan e Network di Sidney Lumet.
Se si segue dunque lo schema logico che ha portato Spike alla creazione di Bamboozled, non può sfuggire che il vero tema centrale non è la questione etnico-razziale, bensì il rapporto tra masse e media . Ecco allora che è bene non lasciarsi ingannare dalla facciata volutamente provocatoria che Spike Lee utilizza, ma è anzi doveroso rileggere questo bellissimo lavoro proprio alla luce del fatto che, come in tutti i suoi lavori il regista afro-americano chiede molto allo spettatore e lo provoca, gli fa delle domande, utilizza continuamente la metafora per comunicare. E la metafora in questo caso è proprio il colore della pelle. Il nero è il telespettatore medio, che in america è bianco anglosassone, ispano-americano, italo-americano, afro-americano ecc. E il telespettatore medio è imbecille, e chiede l’imbecillità. Un sistema disposto a tutto pur di mantenere il potere non sfida l’imbecillità, anzi, la coltiva, la studia, la sostiene e la incoraggia in continuazione. Questo è il lavoro di Thomas (eccellente interpretazione di Michael Rapaport) il quale possiede un cervello da imbecille, affatto condizionabile da qualunque fesseria (si legga la parodia sulla Lewinsky che lo convince su tanto improbabili quanto allucinanti teorie razziali) ed è proprio grazie a cotanta imbecillità che controlla i media : solo un imbecille così può entrare in sintonia con il cervello del telespettatore medio (che è appunto un imbecille) e soddisfarne le più allucinanti richieste in termini di intrattenimento (ogni riferimento alla situazione contemporanea italiana è da considerarsi assolutamente e acutamente ricercato).
Ecco allora che tutta la prima parte del film viene giocato su questi aspetti: aspirazione al successo tramite la rincorsa all’imbecillità, accusa continua ai media sotto ogni angolazione, questione del rapporto di dipendenza tra massa e media (studio delle masse a tavolino, riconoscimento esplicito dell’imbecillità popolare, su questi temi Lee ha senz’altro subito anche l’influenza di Stone e del suo splendido Natural Born Killers. E il finale, così grottesco ed estremo (ci risiamo ancora una volta!, c’è chi può permetterselo e chi no in fondo!) è la quadratura del cerchio. Alla fine nessuno esce vincitore. Il teleimbonitore crolla miseramente, chi cerca di redimersi viene utilizzato come oggetto di rivalsa e i vendicatori vengono a loro volta trucidati dall’ordine stabilito. Nulla cambia, finito l’ordito c’è giusto il tempo di rileggere (uno dei massimi momenti del cinema contemporaneo) anni e anni di umiliazione e di imbecillità nei confronti dell’intelligenza umana. Lo ripeto, quelle immagini sono uno schiaffo allo spettatore medio, non agli afro-americani che si sono prestati al giochino dei bianchi. Quelle immagini sono la testimonianza del fatto che l’imbecillità non si è mai fermata e continua, violenta più che mai, al giorno d’oggi. Ecco perché i titoli di testa vengono collocati in fondo al film. La televisione vista da Spike Lee è finita. Ha inizio ora il film digitale di cui le masse si ingozzano quotidianamente.
Anche in questo caso, considerato anche il livello delle interpretazioni, non posso che dare a questo lavoro il massimo dei voti. Perfetto, imperdibile e da visionare necessariamente in originale (il doppiaggio da me sentito alcuni minuti per curiosità è agghiacciante!).


[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 20-08-2004 alle 21:45 ]

  Visualizza il profilo di fassbinder  Invia un messaggio privato a fassbinder    Rispondi riportando il messaggio originario
  
0.004740 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: